San Corrado Confalonieri,
eremita e penitente francescano
San Corrado (1290-1351) nel suo cammino di conversione si ispira a San Francesco di Assisi (1182-1226), uomo inviato dalla Provvidenza all’alba di una nuova era della civiltà.
Francesco giovane desidera l’emancipazione sociale, la ricchezza e la gloria delle armi. Dopo ripetute esperienze negative, rinunzia a tutto e sceglie Dio come il più grande bene della sua vita. Scopre il volto dei poveri e la cura dei lebbrosi, vive la fratellanza con tutte le creature.
Corrado trascorre l’infanzia e la prima giovinezza negli agi della nobiltà e aspirando alla carriera delle armi. Quando un incidente di caccia sfronda i sogni giovanili, i suoi interessi si volgono verso Dio, scoperto come il più grande bene della sua esistenza.
Comincia per Corrado l’itinerario della vita penitenziale, che abbandona l’uomo vecchio con i suoi progetti umani per lasciare spazio all’uomo nuovo, plasmato secondo il progetto di Dio. Si respira un’aura nuova, fresca, di primavera, con nuovi e più vasti orizzonti.
Come Francesco, anche Corrado ama la solitudine degli eremi, si nutre di preghiera, vive nell’austerità e nel distacco dai beni terreni, testimonia il vangelo, sperimenta la fratellanza con tutte le creature, gode l’ebbrezza dell’estasi.
La sua vita, fino ad ora spensierata e scarsamente significativa, si popola di nuovi interessi, aperti a orizzonti sconfinati. È la grande strada della santità sulle orme del Poverello di Assisi.
Padre Lino Temperini