La devozione
                                                                                             

Questa lodevole iniziativa raccoglie fondi per il restauro degli affreschi (pitture rupestri) nella Grotta nel Santuario di San Corrado e. m., accetta donazioni spontanee dai netini e dai devoti del Santo Eremita Piacentino, da versare sul conto intestato a:



Parrocchia San Francesco d’Assisi
IBAN
IT 48 B 03032 84740 01000 000 2282
Presso la Banca CREDEM agenzia di Noto, indicando la causale: “Fondo per il restauro delle pitture rupestri della Grotta di San Corrado”.


La venerata Grotta di San Corrado Confalonieri, cuore della devozione al Santo Eremita Piacentino, patrono della Città e Diocesi di Noto, ricorda a noi e a tutti i devoti la sua presenza; ci fa sentire così in ottima compagnia nel cammino verso Cristo lungo le strade della vita. Al pellegrino e al visitatore attento, questo Sacro Speco ricorda il primato della preghiera e del Vangelo, che offre la sintesi tra la lode a Dio e il servizio del prossimo, incominciando dagli ultimi.
Nella Valle dei Pizzoni, la Grotta mostra sul duro sasso il segno delle ginocchia del Santo Eremita orante, così come plasticamente vedi in quel bel san Corrado in ginocchio, scolpito in candido marmo e a grandezza naturale da Giuseppe Pirrone, 1936).

Là, nella grande nicchia rocciosa di fondo, dietro l’altare, si possono scorgere tracce di un antico affresco: tradizione e storia tramandano che raffigura la Madonna col Bambino tra due Santi. Il dipinto ha certo subìto ritocchi e restauri lungo i secoli; esso comunque è databile almeno alla prima metà del secolo XVI.

Sollecitati interventi di restauro: 1] «Il restauro conservativo è stato più volte sollecitato dalla Curia Vescovile di Noto tramite la Sovrintendenza ai BB.CC. di Siracusa, ma finora non c’è stata la disponibilità di fondi da parte dell’Assessorato Regionale BB.CC.AA.- Per il restauro sono necessari € 25.000. Bastano uno o più sponsors o duemilacinquecento persone (tra netini, devoti di San Corrado, operatori turistici, albergatori, commercianti, amanti del bello e della cultura) che contribuiscano con € 10 ciascuno» (Corrado Scala); 2] «Si tratta del restauro conservativo dei cicli di affreschi e non di un unico affresco.

E’ necessario bloccare al più presto gli attacchi dei funghi, di radici devastanti che hanno fatto saltare il sottile strato di malta. Ovviamente l’intervento su roccia presuppone il distacco degli affreschi che, se non è fatto da persone altamente specializzate, innesca la distruzione del bene. Io penso comunque che, pur non trattandosi di un intervento semplice, ciò che troveremo sotto lo strato più danneggiato degli affreschi potrebbe ripagarci» (Architetto Gaetano Malandrino); 3] «Pare che il dipinto – un tesoro che sta scomparendo – sia l’unico esemplare risalente al ‘400 nella zona del Val di Noto e quindi di grande valore artistico-culturale» (Lucia Tumminieri).

Poter pellegrinare alla Grotta di San Corrado! E’ questo il voto di ogni suo devoto, perché da essa possano ricuperare un senso mistico di pace che invade la loro anima.
San Corrado Confalonieri rimuneri quanti contribuiscono generosamente al restauro degli affreschi nella sua venerata Grotta!


Mons. Salvatore Guastella


 



Ricordo del Presidente de “I Netini di Roma”,
devotissimo di San Corrado
di mons. Salvatore Guastella

Silvio Celeste, il dinamico presidente de “I Netini di Roma”, all’età di 88 anni ha reso la sua anima a Dio il 16 marzo scorso. Egli è stato devotissimo di San Corrado. Il funerale è stato celebrato nella sua parrocchia romana dei Sacri Cuori (piazza Vescovio) il 18 seguente. E’ fraternamente doveroso suffragare la sua anima eletta. Il modo più incisivo e commovente di ricordarlo è riascoltare le sue stesse parole ‘da nuticianu a nutuciani’, come simpaticamente era solito sottolineare. Appena tre dei suoi interventi espressivi.

1. L’Associazione dei Netini di Roma era stata progettata nel 1978. Il comitato promotore, presieduto dal Comm. Silvio Celeste, realizzò il primo incontro il 21 aprile 1980. Al secondo incontro convocato a scopo costituente il 31 maggio seguente, così parlò Silvio a nome dello stesso comitato promotore, cioè “di giovani cinquantenni, inguaribili nostalgici della propria terra d’origine”: «Nato a Noto, io vi trascorsi i primissimi anni dell’infanzia; ho completato gli studi classici a Siracusa e da lì mi sono trasferito a Roma, dove abito ininterrottamente da ben quarantuno anni. Come vedete, sono uno di voi: cioè dei tanti notinesi, i quali sono stati costretti dall’avarizia della terra di origine a cercare altrove le motivazioni della propria esistenza. Quanti hanno dovuto chinare il capo di fronte alle avversità della vita. Ebbene, se potessimo almeno raccogliere la voce di uno di quei tanti! Se noi potessimo porre sulla spalla di uno di questi la nostra mano e dare un conforto e cercare di invogliarlo a continuare il cammino della vita, noi – ne sono certo – raggiungeremmo un risultato positivo del nostro costruendo sodalizio». Così, per la prima volta a Roma, venne celebrata con indescrivibile entusiasmo la festa del Santo Patrono di Noto il 19 febbraio 1981 nella basilica parrocchiale di Santa Prisca all’Aventino.

2. A conclusione della cerimonia liturgica di S. Corrado 2004 nella basilica dei Ss. Cosma e Damiano ai Fori Imperiali, tra l’altro Silvio Celeste ha detto: «La Noto che ogni giorno seguiamo attraverso la lenta ricostruzione della Cattedrale, la quale non è soltanto un importante evento nel campo architettonico ed artistico; non può infatti prescindere dalla fede di un popolo che quella Cattedrale ha eretto: è la ‘chiesa madre’, dove tutta la comunità si riconosce nell’unità della fede. E’ San Corrado il cardine e il cemento della nostra Associazione: sotto la sua ala protettrice ognuno di noi si interroga sempre se il suo modo di vivere e di svolgere il proprio lavoro porta, oltre ai segni della competenza e dell’onestà, anche quelli dell’essere autentici discepoli di Gesù Cristo».

3. Sempre rivolgendosi ai «cari soci e simpatizzanti dell’Associazione» al termine dell’annuale festa di Santo Patrono, il 23 febbraio 2008 nella stessa basilica romana, l’indimenticabile presidente così concludeva il suo saluto dal tono nostalgico e quasi profetico: «Mi auguro con tutto il cuore che il Signore mi conceda la grazia, anche se limitata nel tempo, di assistere e partecipare ancora a questa gioia comune, nella venerazione sentita e commossa del nostro tanto amato S. Corrado, esempio unico di umiltà e di fede. Con questo augurio, ancora una volta, con tutto il cuore e con tutte le mie forze, continuo a gridare: Viva S. Corrado Confalonieri; viva, viva sempre la nostra tanto amata e mai dimenticata città di Noto».

Comm. Silvio Celeste, indimenticabile nostro presidente e amico, per te invochiamola misericordia paterna di Dio per l’intercessione della Madonna Ss. Scala del Paradiso e di San Corrado tuo e nostro amato Patrono.

Mons. Salvatore Guastella
Assistente emerito dei Netini di Roma
 

LA PRIMA RIEVOCAZIONE STORICA IN COSTUME

Domenica 18 febbario 2007 a Calendasco vigilia della Festa Patronale di San Corrado Confalonieri si è tenuta la 1^ rievocazione storica della vicenda del santo francescano eremita.   

                     


Antica edicola votiva
alla "fiumara" di Noto


Grazie alla preziosa e costante collaborazione del Devoto Salvatore Bertoli in Noto, possiamo portare a conoscenza di tutti la bellissima immagine riprodotta in questo affresco, oggi staccato per essere restaurato e conservato attualmente nel Seminario Vescovile netino.
Proviene dall'edicola che è posta nel quartiere di Noto detto "alla fiumara".

Rappresenta un miracolo ottenuto da S. Corrado - con aureola - che tocca la gola ad un muto ridandogli la parola.

                   
                   Edicola affrescata "alla fiumara", miracolo del muto


 

 

   
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