Santuario di Noto

     Eremo o Ritiro Inferiore del 1751    Grotta del santo, la statua opera dell'artista Pirrone

 

NELLA VALLE DEI MIRACOLI

L’EREMO - RITIRO O SOLITUDINE

L’attuale Eremo inferiore, detto anche Ritiro o Solitudine, venne costruito nel 1751, IV centenario della morte di S. Corrado Confalonieri, quasi a compimento di tante opere di vera cristiana pietà. La storia patria registro i nomi di tre eremiti che raccolsero l ’obolo cittadino .fra Luigi Belleri di Pavia e i netini fra Guglielmo Spataro e fra Saverio Errico, i quali ebbero tanta parte nella fabbrica del Santuario e dell ’annesso Ritiro. Il patrio Senato concorse anche nella spesa di edificare quel Santuario (Corrado Bonfiglio Piccione).

Dal Processo per la beatificazione del Ven. Girolamo Terzo apprendiamo che anch’egli ebbe un ruolo determinante nella citata realizzazione. Il frate netino infatti sin dal 1714 si era proposto non solo di costruire un grande convento con un santuario, che custodisse la prodigiosa immagine di Maria SS. Scala del Paradiso, ma anche di erigere sulla grotta di S. Corrado una chiesa e vicino un eremo. Intanto nel 1718 diveniva superiore del1’eremo Gesù e Maria a S. Corrado di fuori il Belleri (fra Luigi di Gesù e Maria), proveniente dal romitorio di S. Maria Adonai di Augusta. Fra Girolamo nella qualità di superiore e visitatore provinciale degli eremi della diocesi di Siracusa gli propose d’in'1pegnarsi lui alla fabbrica dell’eremo inferiore e del santuario per il culto nella grotta dove morì S. Corrado. Fra Luigi accettò in linea di massima l’incarico e, recatosi alla Scala, otteneva da fra Girolamo di non mettere mano ai lavori senza prima aver raccolto una somma che potesse dirsi sufficiente. «Un di, essendo fra Luigi maggiormente preoccupato per la difficoltà dell’ impegno assunto, fra Girolamo, che tra poco avrebbe lasciato la vita eremitica per quella carmelitana, per fargli animo gli disse: Fra Luigi prendete questo mio mantello che vi dono come Elia al proprio discepolo Eliseo e vi sia pegno che io vi lascio per l ’esito felice dell’opera che avete incominciato a gloria di Dio e di S. Corrado e a vantaggio di tante anirne».

 Questo mantello fra Luigi lo indosso nei giorni festivi e poi veniva riposto in un’arca fatta apposta per essere conservato come reliquia di quel servo di Dio. , Il Ritiro fu destinato a noviziato ; eremiti e novizi a turno vegliavano giorno e notte dinanzi al SS. Sacramento nella grotta del Santo. Fra Belleri d’accordo con fra Girolamo scelse per il Ritiro gli eremiti più osservanti. Mentre per l’eremo superiore le antiche regole di S. Pacomio vennero sostituite il 13 gennaio 1761 con Capitoli degli eremi di San Corrado, nel Ritiro invece furono nello stesso giorno emanate le Speciali regole per il Ritiro o Solitudine. <<Nel  tempo di avvento e di quaresima si faranno tre visite nella grotta ove dormiva ed abitava il glorioso protettore S. Corrado gli eremiti con la corona di spine in capo e il libano di penitenza, preceduti dalla croce, reciteranno il Miserere. Tutte le funzioni della Settimana Santa e della Pasqua si faranno nella chiesa del Ritiro, dove si faranno anche le novene del glorioso Padre S. Corrado>> (Speciali regole cit. ).

 La scalinata di circa 200 gradini ricavati in massima parte nella parete a picco della cava, utilizzata già dai romiti che dall’eremo superiore (a. 1663) scendevano direttamente alla santa grotta, divenne facile accesso per salire dal Ritiro allo stesso eremo alto.

L’eremo-ritiro comprende un pianterreno e due piani rialzati (il superiore è a livello del pavimento della chiesa) e una decina di celle ; in basso cucina, forno e refettorio. Il deserto o campagna circostante - nelle terrazzette degradanti verso il ruscello di fondo valle - tra orticelli e piccoli campi produce fiori e alberi da frutto. Là, a 90 metri dal fabbricato c’è la grotta detta di frat’Alfio da Melilli (+ 1708), perchè vi alloggiava a custodia della grotta di S. Corrado. La campanella a fianco del santuario segnava le ore al tocco dell’Ave : un ’ora di notte, due ore di notte..., di giorno i novizi tra un ’ora e l’altra erano intenti nei diversi lavori.

Il santuario fu portato a termine nel 1759, anno in cui venne consacrato da Mons. Giuseppe A. Requesens vescovo di Siracusa.

Costante è dal 1939 la presenza dei Figli della Divina Provvidenza a San Corrado di fuori. Al Ritiro-Solitudine sacerdoti ed eremiti orionini sono apostoli di preghiera e di fraterna accoglienza tra i pellegrini che giungono al santuario del Santo di Noto; inoltre da qualche anno essi hanno realizzato nel pianterreno del Ritiro un artistico Presepio elettromeccanico.

Tra i tanti eremiti orionini ricordiamo fra Bernardo di Montalto Ligure vissuto tra noi fino alla fine, dal 1959 al 1973:10 ricordiamo asceta fraternamente servizievole ; fra Ambrogio che venne a Noto nel lontano 1940 e promise di non tornare alla sua Cuneo, in totale abbandono alla volontà di Dio (+ 1978). Qui dall’ottobre ’54 a1l’agosto ’5 7 ha dimorato frate Ave Maria l’eremita cieco di S. Alberto al Soratte qui egli medita, lavora, scrive come prima. Ha con sè alcuni giovani eremiti, tutti vedenti, da formare alla vita religiosa con l’esernpio e la parola, e accoglie amorevolmente le persone che vengono a lui : i notinesi lo consideravano un nuovo S. Corrado per la pace e serenità di spirito.

Frate Ave Maria si intrattiene spesso con i ragazzetti dell’orfanatrofio annesso alla parrocchia, affezionandoseli tutti. Anche all’eremo situato a fondo valle la messa qualche volta non è possibile averla e lui se la deve conquistare salendo all’istituto, ed è uno spettacolo di educazione per tutti. La strada è pericolosa, ma frate Ave Maria va su da solo tastando con il bastoncello il terreno disuguale. Spinti da un grande affetto gli orfanelli si offrono a turno a fargli da guida, se appena possono. (Don Domenico Sparpaglione).

«Giovani, far sbocciare molti di questi gigli, far risplendere molte di queste stelle l» (Ven. Luigi Orione).

(dal Bollettino Orfanelli di S.Corrado, maggio-giugno 1980)

Salvatore Guastella LIBERO per SERVIRE pag. 173-174

      

     

   

 

  

 

   Eremo Superiore di Noto

           

 

 

  

 

 

    

 

     

           Frate Ave Maria

 

 

 

 

 

La Grotta nel Santuario

 

 

 

 

 

   

 

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