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TESTI
VARI di cultura corradiana
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volume di FRANCO FERNANDI editrice BERTI -
Piacenza 2009
Riportiamo i due bei testi contenuti nel volume
edito a Piacenza nel 2009, relativi a S. Corrado e al
Gorgolare
OSPIZIO ROMITORIO DEL "GORGOLARE" - CALENDASCO
A seguito della
predicazione di Francesco d'Assisi, avvenuta tra gli anni 1209 -
1212, in diverse regioni italiane, furono molti i laici che,
attratti dalle sue parole e dalla sua viva testimonianza,
desideravano seguirlo nella sua radicale fedeltà al Vangelo.
Questo fervore viene descritto da Tommaso da Celano nella
sua "Vita prima di
San Francesco d'Assisi":
"Ovunque risonavano azioni di grazie e inni di lode, cosi non
pochi, lasciavano le preoccupazioni mondane, seguendo l'esempio
e 1'insegnamento del beato padre Francesco, impararono a
conoscere se stessi e ad amare e rispettare il loro Creatore.
Molti, nobili e plebei, chierici e laici, docili alla divina
ispirazione, si recavano dal santo, bramosi di schierarsi per
sempre con lui sotto la sua guida e il suo insegnamento. E, a
tutti il santo di Dio, come ricchissima sorgente di grazia
celeste, irrigandoli con le acque dei carismi, faceva sbocciare
i fiori delle virtù nel giardino del loro cuore. Singolare
maestro di vita evangelica, veramente glorioso: mediante il suo
esempio, la sua Regola e il suo insegnamento, si rinnova la
Chiesa di Cristo nei suoi fedeli, uomini e donne, e trionfa la
triplice milizia degli eletti. A tutti dava una regola di vita,
e indicava la via della salvezza a ciascuno secondo la propria
condizione.". Nacque cosi quel movimento laicale chiamato
"Terz'Ordine di San Francesco" (T.O.F.) a cui il Santo d'Assisi
dedico importanti documenti quali le due "Lettere ai fedeli
penitenti"(1215 - 1221) ed il "Memoriale
Propositi", prima regola di vita. II 18 agosto 1289, con la
Bolla "Supra Montem",
Niccolo IV approvò definitivamente la regola di questo nuovo
movimento francescano. Parallelamente alcuni terziari andarono
manifestando il desiderio di lasciare gli impegni familiari e
lavorativi, per vivere in fraternità, professando i consigli
evangelici e dediti al servizio dei bisognosi, all'assistenza
agli ammalati e gestendo ospizi per pellegrini. Fu cosi che il
Terz'Ordine di San Francesco si divise in
Terz'Ordine
Secolare ed in Terz'Ordine Regolare (T.O.R.). Quest'ultimo venne
riconosciuto da Papa Niccolo V, come ordine canonicamente
eretto, all'interno della famiglia francescana, con la Bolla "Pastoralis
Officii" del 20 luglio 1447. Calendasco, piccolo centro a pochi
chilometri da Piacenza, situato lungo la Via Francigena, vide
nascere una delle prime fraternità del Terz'Ordine Regolare,
insediatasi, tra il 1280 - 1290, in una località chiamata "Gorgolare".
Quest'eremo ospizio serviva precipuamente come luogo di sosta e
di ristoro per coloro che, una volta passato il fiume Po, erano
diretti verso mete lontane. Dotato di un proprio oratorio con
annesso campanile, era, con la chiesa ed il castello una delle
tre strutture piu importanti di Calendasco. La denominazione "Gorgolare"
trae la sua origine dal tipico rumore perenne dell'acqua del
canale adiacente all'ospizio francescano, che serviva la ruota
di un mulino. La prima fraternità terziaria di Calendasco era
composta da cinque penitenti laici, sotto la guida del superiore
Fra Aristide. Interessante, a questo riguardo, quanto leggiamo
nel libro "II Terz'Ordine Regolare di S. Francesco attraverso i
secoli" di Padre Raffaele Pazzelli: " II terzo luogo
di cui ci e stata tramandata memoria e il convento - eremitaggio
di Calendasco presso Piacenza. Sin dal 1280 - 1290 esisteva qui
una comunità di eremiti, sotto l'obbedienza di Frate Aristide,
lo stesso che nel 1290 venne a Montefalco a trovare la
Beata Chiara
. Dopo la costruzione di quel convento lasciò a
Montefalco alcuni suoi frati e
ritornò a reggere la sua comunità nel Piacentino". Nel 1315 il
giovane Corrado Confalonieri, nativo di Calendasco ed illustre
esponente di una delle più importanti famiglie dell'epoca, fece
il suo ingresso nella comunità terziaria del suo paese natale,
iniziando cosi un cammino spirituale che lo spinse in seguito ad
abbracciare la vita eremitica. Da Calendasco, dopo un lungo
peregrinare, approdò a Noto, in Sicilia; qui si stabilì
definitivamente in una grotta nella valle dei Pizzoni, dove potè
dedicarsi, in piena solitudine , alla preghiera ed alla
contemplazione. L'ospizio del "Gorgolare", nonostante
l'abbandono dei religiosi, rimase un luogo ove venivano
stipulati atti importanti per la comunità civile. L'antica
struttura, nel corso dei secoli, non ha subito pesanti
danneggiamenti ed ancora oggi, nonostante sia adibita ad
abitazione privata, testimonia la presenza francescana nel
comune di Calendasco.
pp. 111-112
(sono state omesse le note al testo)
Confalonieri Corrado
(terziario francescano
regolare)
(Calendasco,
1290 ca.
- Noto
(Grotta dei Pizzoni)
19 febbraio
1351)
Appartenente alla
nobile famiglia dei
Confalonieri,
verso
l'anno 1315 partecipò ad una battuta
di caccia che non diede un buon
esito. II giovane Corrado, per stanare la
selvaggina, diede l'ordine di
appiccare il fuoco alle sterpaglie ma, causa il forte vento,
quel fuoco si propagò in modo
inaspettato provocando un vasto incendio che distrusse boschi,
case e capanne. Spaventato Corrado
fece ritorno a casa deciso di non
svelare a nessuno la verità sull'accaduto. Ben presto si scatenò
la caccia al colpevole; del fatto,
venne accusato povero contadino che fu
condannato a morte. II rimorso
per quell'ingiusta condanna spinse Corrado
a presentarsi spontaneamente al Visconti, signore di
Piacenza, ed ammettere pubblicamente la
propria colpa. Per risarcire il danno
causato dall'incendio vendette tutti i suoi
beni. Quest'evento segno profondamente la vita di Corrado che lo
portò ad avvicinarsi alla fede cristiana decidendo
successivamente di unirsi ai penitenti del Terz'Ordine Regolare
di San Francesco che, proprio nelle
vicinanze di Calendasco, avevano un loro eremo denominato
"Gorgolare". Contestualmente la moglie
Eufrosina abbracciò anch'essa la vita religiosa ritirandosi nel
convento cittadino di Santa Chiara. Ma nell'animo di
Corrado si faceva sempre più forte il
richiamo ad una forma di vita eremitica.
Nel 1335 lasciò
Calendasco e, dopo aver fatto tappa a Roma, giunse nel 1340 a
quella che in seguito si rivelò la
sua meta definitiva: Noto in Sicilia. Qui, grazie all'aiuto
e all'amicizia di Guglielmo Buccheri, già
scudiero di Federico II d'Aragona, rimase per due anni ospite in
una località chiamata
Celle presso la Chiesa del
Crocifisso. A causa del gran numero di persone che venivano a
visitarlo, Corrado decise di
ritirarsi in una grotta, la grotta dei Pizzoni, ove potersi
dedicare con maggior tranquillità alla meditazione ed alla
preghiera. Qui morì il 19 febbraio 1351 mentre stava pregando a
fianco del suo confessore. II suo corpo venne dap-prima sepolto
nella chiesa di San Nicolò a Noto e, successivamente traslato
nella cattedrale dov'e tuttora custodito in una preziosa urna
d'argento. A Corrado Confalonieri sono stati attribuiti numerosi
miracoli. Nel 1485, il vescovo di Siracusa, Dalmazio Sandionisio,
dispose una prima ricognizione del corpo ed un attenta disamina
della vita del venerato eremita. Papa Leone X, con breve del 12
luglio 1515, ne approvò il culto con il titolo di beato,
dapprima nella diocesi di Siracusa, esteso da papa Paolo III, a
partire dal 1544, a tutta la Sicilia. Papa Urbano VIII, il 12
settembre 1625, concesse a tutti gli Ordini Francescani la
possibilità di celebrare la messa propria di San Corrado
Confalonieri. Nel piacentino il culto venne introdotto a partire
dall'inizio del XVII secolo. Nel 1615, dopo l'approvazione
pontificia, venne trasferita da Noto alla Cattedrale di Piacenza
una reliquia del santo. Oltre ad essere patrono di Calendasco e
venerato a Celleri di Carpaneto. Con decreto del 19 febbraio
1973, l'allora Vescovo di Piacenza, Mons. Manfredini, creò ed
intitolò a San Corrado Confalonieri una nuova parrocchia.
pp. 186-187
(sono state omesse le note al testo)
tela
del 1600 in Calendasco nella parrocchiale
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